Ho una mia trinità delle autrici italiane più in vista degli ultimi dieci anni, una trinità di autrici che per me sono ineguagliabili. Parlo di: Amabile Giusti, Laura Mercuri e Virginia de Winter. A seguire ovviamente ce ne sono molte altre, lodabili per bravura e anche umiltà.
Quando si tratta della mia trinità letteraria “moderna” – perché, sì, insomma, ne ho anche una “classica” composta da Francesco Petrarca, Luigi Pirandello e Giuseppe Tomasi di Lampedusa – non posso non parlarvi delle loro nuove avventure letterarie.
Oggi, a poche settimane dall’uscita della sua ultima fatica, vi parlo difatti di Serena Nobile aka Virginia de Winter di romance vestita e del suo Quello che i tuoi occhi nascondono.
Una cover che attira immediatamente l’interesse, una trama di tutto rispetto: si presenta così, il romanzo di Serena/Virginia, agli occhi dei lettori curiosi.
Una storia maliziosa, misteriosa, miscelata. Una storia scritta da un’autrice camaleontica, capace davvero di dissimulare se stessa, immergendosi in un altro stile e in un altro genere ben lontano dal suo stile e dal suo genere: difatti, se non avessi saputo che dietro la Nobile ci fosse la mia amatissima de Winter, non l’avrei mai e poi mai sospettato.
L’autrice è riuscita magicamente, soprattutto con una professionalità e una nonchalance evidente, ad allontanarsi dal fantasy/storico per catapultarsi in una storia d’amore dalle tinte rosse e noir.
Quando rimani senza una casa, quando rimani senza speranza, quando rimani solo al mondo: cosa puoi o devi fare? Arrenderti? Arrabbiarti? Azzardare?
Quando capisci di aver commesso tanti sbagli, quando ti carichi di troppi fallimenti, quando hai il cuore a pezzi: cosa pensi di te? Di essere sbagliato? Di non meritare nulla? Di non valere nulla?
West Young è un ragazzo senza direzione e meta, senza la consapevolezza di chi in verità sia, un ragazzo con molti demoni dentro che ora lo stanno risucchiando in una spirale fatta di rimpianti.
Non è però solo in questa discesa verso l’inferno: con lui c’è Haley.
A cosa porta il desiderio di vendetta? Quella pulsante e bramosa sensazione di voler uccidere qualcuno – o qualcosa – perché quel qualcuno – o quel qualcosa – ti ha portato via un pezzetto di cuore? Dove portano l’incoscienza e l’impulsività? Come ti cambiano il desiderio di vendetta, l’incoscienza e l’impulsività?
Nazafareen sarebbe capace di darvi una meticolosa risposta a ognuna di queste mie domande. Nazafareen è così piena di rabbia, senso si colpa, dolore. Ha un’ira funesta come un sigillo sul cuore, sull’anima, su qualsiasi pensiero che fa. E cresce cresce cresce. Prima bimba, poi ragazzina, infine donna. Una donna caparbia che combatte contro il male, contro l’oscurità. Contro se stessa.
Accanto a lei, dentro di lei, c’è Darius. Un daeva, un mostro, un demone. Ma è proprio lui a sostenerla, a difenderla, a coprire il suo “lato debole”. Ad aprirle gli occhi.
Prima odio, dopo amicizia. Forse amore?